“Start spreading the news, I’m leaving today, I want to be a part of it, New York, New York”.
Recita così la famosa canzone che ora diventa il refrain del coro Troubar Clair che si è guadagnato la realizzazione di un sogno: andare a cantare a New York. Anzi, per essere più precisi a Broadway, Carnegie Hall.
“Come riconoscimento del suo impegno per l’eccellenza musicale e per l’alta qualità della registrazione, è con grande piacere che rivolgo un invito al Troubar Clair a partecipare ad una esecuzione della Sunrise Mass di Ola Gjeilo a New York City. Questa performance è prevista presso o Carnegie Hall…Complimenti a voi e ai vostri cantanti per questo meraviglioso risultato e riconoscimento!” Jonathan Griffith, DMA – Direttore Artistico DCINY (Distinguished Concerts International New York)
Questo il testo ufficiale con cui la direttrice Cristina Orvieto ha ricevuto la comunicazione che il coro con sede a Vallecrosia e formato da coristi di tutta la provincia, è stato invitato a New York per esibirsi a Broadway. Dopo l’incredulità, l’entusiasmo e la gioia mista a un profondo senso di responsabilità ora il sogno è diventato realtà.
Le valigie sono pronte e la spedizione sta per partire per un’esperienza che sarà sicuramente unica e irripetibile per i 22 coristi che prenderanno il volo alla volta della Grande Mela.
Ma rimandiamo indietro il nastro. Come si è arrivati a tutto ciò?
All’inizio della stagione la direttrice del Troubar Clair ha scelto di proporre un’opera interessante e nuova: la Sunrise Mass del compositore contemporaneo Ola Gjeilo, norvegese trapiantato negli Stati Uniti. E con la precisione che la contraddistingue non ha esitato a contattare l’autore proprio per riuscire a “costruire” la Messa proprio come è stata pensata da chi l’ha scritta. Al primo contatto sono seguite risposte, consigli e suggerimenti improntate all’assoluta cordialità. E il progetto è decollato con prove del coro, dell’orchestra, del coro a sezioni separate, dell’orchestra e coro insieme tra aggiustamenti, limature, precisazioni, miglioramenti continui e tanto impegno e fatica. Con il risultato di portare in scena un’opera di grande qualità ed impatto emotivo, proposta in diverse repliche, tutte accolte da commenti entusiastici.
Dalle chiese della provincia la Sunrise Mass cantata dal Coro Troubar Clair con l’Orchestra Note Libere, è decollata sul web grazie all’inserimento delle registrazioni sul canale Youtube.
E così Ola Gjeilo ha potuto visionare l’interpretazione della sua Messa. Con il risultato che una piccola realtà dalla storia trentennale come Troubar Clair, supportata da giovani innesti, grazie alla qualità del lavoro svolto e alla magia della Rete, potrà volare a New York per cantare insieme ad altri cori di tutto il mondo. Un sogno diventato realtà grazie alla determinazione della Direttrice e al lavoro concreto e al sostegno morale di molti (ma anche a quello economico della Ditta Sferrazza che ha voluto contribuire alla spedizione).
L’organizzazione del concerto è a cura della DCINY (www.dciny.org) che organizza eventi di assoluta eccellenza a New York mettendo insieme cantanti di ogni parte del mondo per proporre performance uniche. Immaginate un coro di centinaia di cantanti di formazioni provenienti da ogni parte del mondo che provano insieme per alcuni giorni per poi esibirsi nella prestigiosa location di Carnegie Hell. Una meraviglia!
Between Heaven and Earth è il titolo della performance che si svolgerà, come ben evidenziato sul sito dell’organizzazione, Monday, Mar 7, 2016 7:00 PM Stern Auditorium/Perelman Stage, Carnegie Hall.
Il Coro Troubar Clair con la sua direttrice professoressa Cristina Orvieto, che tanto ha lavorato perché il progetto Sunrise Mass andasse in porto e venisse proposto in numerosi luoghi della provincia (indimenticabile rimane l’esecuzione all’alba del 21 giugno scorso sulla terrazza del Forte dell’Annunziata a Ventimiglia), porterà così un po’ di Liguria in mezzo a voci di tutto il mondo. Con il “tifo” di chi rimane a casa in attesa del racconto di un’esperienza sicuramente irripetibile.
Un bel modo di aprire un anno che vede il coro festeggiare i suoi trent’anni di vita.
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